Bello. Storia di un capello

Bello ha un sogno: fare l’attore.

Recensione

Bello è il protagonista di questa storia, ma non ci si deve fare ingannare dalle apparenze: Bello non è il bimbo che si vede in copertina, ma il suo capello ribelle, pronto a rimanere fedele al suo padrone per quasi tutta la vita, dall’infanzia alla vecchiaia, resistendo ai tagli estremi del barbiere e addirittura all’attacco dei pidocchi.

Un giorno però deve arrendersi alla vecchiaia del suo proprietario e alla forza di gravità, ma riuscirà a cavarsela grazie ad una inaspettata aiutante che lo porterà, è il caso di dirlo, fino ad un incredibile colpo di scena finale.

L’albo scritto ed illustrato divinamente da Josè Custodio invita il lettore a seguire l’evolversi della storia affezionandosi al protagonista durante l’evolversi di un racconto che appare un po’ come metafora della vita. Infatti, ritroviamo tra le righe un percorso di crescita umana del bambino che matura e cresce e al contempo ritroviamo anche un bellissimo messaggio di fondo: mai mettere i propri sogni in un cassetto chiusi a chiave.

Il libro, tradotto da Giovanna Lojacono ed edito in Italia da Verbavolant Edizioni, si chiude con due pagine in bianco e nero su carta ruvida che i bambini possono colorare a piacimento.

Lettura consigliatissima per un pubblico di lettori in età scolare e per quegli adulti che, presi dal lavoro e dal loro ruolo di genitori, si sono un po’ dimenticati del loro piccolo grande sogno.

Simone Ruscino